Stefan Bellof: La meteora del Motorsport

Intro

E’ giunto il momento di riprendere in mano la 956, quella fantastica sport-prototipo con la quale hai fatto faville in qualifica, riuscendo a ottenere la pole position per la 1000 km con un crono sbalorditivo: 6 minuti 11 secondi e 13 decimi. Il tuo compagno di squadra, Derek Bell, è più esperto e saggio, quella sua guida ha fatto svanire il vantaggio da te accumulato. Sei deciso a dare tutto come sempre perché tu sei quello del tutto o niente. E’ questo il tuo modo di correre. Dopo aver ri-distaccato il rivale e compagno di marca Mass di oltre 30 secondi stampi un tempo di 6 minuti 25 secondi e 91 decimi.

Spinto dal perenne desiderio di migliorarti perdi la macchina ad oltre 250 km/h a Plafzgarten. La 956 è distrutta, tu incredibilmente ne esci illeso. Jochen ti vede a bordo strada che lo saluti con la mano sorridendo. Hai perso una gara già vinta perché a te di vincere interessa ma vuoi dimostrare al mondo, ogni volta che allacci il casco, che disponi di un talento smisurato.

Tu sei così ed è per questo che forse ti adoro così tanto, ma ora è giunto il momento di presentarti a chi sta leggendo questa storia: il tuo nome è Stefan Bellof e sei un pilota da corsa proveniente dalla Germania.

6:11.13 il crono della gloria

Il 28 maggio 1983 in qualifica il Nordschleife è un tracciato umido per colpa della pioggia scesa i giorni prima. Derek Bell, tuo compagno, stampa un tempo vicino ai 6 minuti e 30 secondi. Mass dopo aver montato gomme da qualifica, su consiglio del boss del team ovvero Norbert Singer, finisce il giro in 6 minuti 16 secondi ed 85 decimi. Un tempo già così sensazionale ma tu hai la convinzione di poterlo battere e così scendi in pista realizzando un giro ad oltre 200 km/h di media oraria, che su un tracciato con oltre 160 curve è un qualcosa di assurdo, assurdo come il tempo che ottieni: 6:11.13.

Un tempo che ha resistito per 35 anni per poi essere battuto da un’altra Porsche ma questo tuo crono ti ha consacrato e ti consacra come il Re dell’anello nord del Nurburgring e questo titolo non te lo toglierà mai nessuno.

Il risultato di quella gara te l’ho già annunciato nell’ Intro ed è il simbolo del tuo essere pilota. Non hai intenzione di correre solamente con i prototipi infatti ti stai guardando intorno alla ricerca di un sedile per correre in F1.

Al termine di quello stesso anno hai effettuato svariati test di Formula 1, tra cui uno con la McLaren assieme ad un altro giovane asso del volante. Un tale Ayrton Da Silva che poi salirà in F1 utilizzando il cognome della mamma Senna. Ayrton in quel test stacca un tempo mostruoso 1:13.9 con gomme nuove per poi far terminare la sessione anzitempo per la rottura di una valvola. I tempi fatti segnare da te, Ayrton e Brundle sono sopra l’1:14 tutti con gomme usate. Ayrton segna 1:14.3 a bordo della McLaren motorizzata dal più potente Cosworth DFY. Tu hai fatto registrare 1:14.6 a bordo della McLaren dotata del DFV meno potente. Stando a Dennis quel motore pagava 3 decimi rispetto a quello utilizzato da Senna. Quindi in realtà eravate allo stesso livello!

Dopo questa esperienza riesci ad ottenere un contratto con Ken Tyrrell per la stagione 1984 di Formula 1. McLaren ti aveva messo gli occhi addosso ma tu essendo un pilota sponsorizzato Rothmans hai avuto il veto in quanto saresti andato a sponsorizzare un diretto concorrente perdendo di fatto il contratto con Porsche per il campionato Endurance.

3 Giugno 1984 : Monaco, la gemma ofuscata

In quella stagione hai difficoltà perché la Tyrrell 012 affidatati dal buon Ken non è prestazionale, ha un motore aspirato da 510 cavalli che può poco contro motori più potenti. Ma questo limite non fa che elevare le tue immense qualità. Alla prima gara partendo 22esimo in pochi giri raggiungi la 14esima posizione dietro a quello stesso Senna di cui hai avuto modo di saggiare le grandissime doti di pilotaggio. Lo passi. Sfortuna vuole che nessuno dei due finirà quella gara ma hai di sicuro fatto capire che cosa sei in grado di fare.

A Monaco da ultimo, non ascolti i consigli di Tyrrell, ingaggiando sorpassi con piloti esperti come Arnoux e Lauda. Sei al terzo posto e stai recuperando su Senna secondo e Prost leader, quando Jacky Ickx decide che è arrivato il momento di interrompere il gioco. Senna fa secondo e passa alla storia mentre il tuo terzo posto non viene ahimè ricordato.

Quell’anno ottieni importanti piazzamenti partendo dalle retrovie, tra cui un quinto posto ad Imola ed un sesto posto a Zolder. Entrambi piazzamenti a punti di cui però nessuno ricorda nulla perché Tyrrell, che voleva restare fedele al suo 8 cilindri Ford, si era opposto al limite dei 195 litri nei serbatoi che avrebbe poi favorito i motori turbo che tutti stavano utilizzando, la scelta era principalmente di tipo economico. Dato che si frapponeva a ciò che la FISA dettava in quel momento arrivarono una serie di controlli serrati e squalifiche.

Squalifiche, che divengono una realtà due gare dopo la fantastica impresa monegasca, a Montreal, sanciranno l’esclusione del team dal campionato 1984 con annullamento di tutti i risultati ottenuti, compreso Monaco dove era risultata conforme al regolamento vigente, perché furono trovate tracce di idrocarburi e pallini di piombo nel serbatoio.

Endurance, tra gioie e dolori

Per fortuna quel 1984 ti sorride nel campionato Endurance dove corri con Porsche. Tu e la 956 vincete il Campionato Mondiale 1984. Una gran bella soddisfazione che dimostra quanto tu sia poliedrico e dotato di un talento purissimo.

Per il 1985 decidi di firmare con Brun per la quale avevi già corso l’anno precedente restando fedele alla 956 più arretrata tecnologicamente rispetto alla nuova 962 guidata dai piloti ufficiali.

Il mondiale è scosso dalla prematura scomparsa di Manfred Winkelhock avvenuta a Mosport in Canada il 12 agosto a bordo della più sicura 962.

Tu da campione del mondo scegli di prendere parte alla 1000 km di Spa con la 956B. E’ lotta per il secondo posto tra te e Ickx, colui che annullò la tua rimonta a Monaco l’anno prima, il pilota di casa che senza dubbio non vorrà perdere il podio di fronte al suo pubblico che lo acclama giubilante. Hai bisogno di quel secondo posto ed ora non siete più compagni di squadra nel team ufficiale, inoltre Singer non è più al muretto.

Dopo 3 ore di gara decidi che è giunto il momento di attaccare, sei in attesa di una possibile disattenzione dell’ esperto Jacky ma lui non è uno incline a disattenzioni, scesi da La Source puntate verso il Raidillon, Ickx si sposta per effettuare il sorpasso di un doppiato, si allarga, ma lo fa solamente per prendere più velocemente la salita che porta al Kemmel. Tu entri in quello spazio. Lui di contro non si accorge della tua presenza. Il contatto è inevitabile. Jacky si gira in testacoda, contrariamente la tua 956B punta diritta verso il muretto, replicando in maniera spaventosamente simile il comportamento che ha portato all’incidente fatale Winkelhock 3 settimane prima.

L’impatto è devastante e come se non bastasse la macchina viene avvolta dalle fiamme, vieni estratto vivo ma purtroppo le ferite ti saranno fatali. Morirai 20 minuti dopo in ospedale.

Outro

Ho scelto appositamente di impostare il pezzo come se ti stessi raccontando la tua vita, Stefan. Come se fossimo l’uno di fronte all’altro. E’ stata un’idea particolarmente interessante che purtroppo tu non potrai apprezzare ma forse lo potrà fare chi sta leggendo la tua storia, una storia che ho sempre tenuto nascosta e che ho provato ad approfondire qui nel limite del possibile, per far si che si vada oltre al tuo record al Ring o alla fantastica prestazione di Monaco 1984.

Sei nel mio cuore per come hai affrontato la tua vita, conclusasi a soli 27 anni. Sempre al massimo e senza paura alcuna. Ho scritto queste righe davvero con il cuore.

Ora ti saluto, dai il massimo anche tra le curve del Paradiso, mi raccomando. Noi ci si rivede.

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